Ecobonus 50% e Bonus Facciate 90%: la trappola dello sconto fattura e cessione del credito

Il ritornello è sempre lo stesso:
“Ristrutturazione facciate? Pensiamo a tutto noi!” oppure “Cambia gli infissi e la caldaia con lo sconto fattura!”
Ma conviene veramente cedere il credito per ottenere uno sconto in fattura per ristrutturare il condominio o la propria abitazione?
Nel caso di EcoBonus 50% o BonusFacciate 90% lo stato concede la possibilità di recuperare la spesa per interventi di riqualificazione energetica (infissi o caldaia) o ristrutturazione delle facciate in 10 anni in quote costanti per mezzo dell’istituto della detrazione di imposta.
In alternativa, il Decreto Rilancio ha introdotto la possibilità di cedere il proprio credito a fornitori e imprese esecutrici in cambio di uno sconto di pari importo in fattura.
Ma è veramente uno sconto del 50% o del 90%? No, non lo è mai.
Infatti, l’imprenditore che acquisisce il credito di imposta del cliente potrà recuperarlo solamente nei 10 anni successivi.
Quindi, in pratica, incassando subito solamente il 50% dall’EcoBonus e il 10% dal BonusFacciate, egli, per far fronte ai suoi impegni imprenditoriali, per non andare incontro a difficoltà finanziarie, sarà costretto, a sua volta, a ri-cedere il credito a banche ed istituti finanziari.
Le banche o intermediari creditizi però trattengono un valore di oneri finanziari intorno al 20% dell’importo ceduto che, ovviamente, l’imprenditore ribalterà sul proprio Cliente, costituendo per lui un minore incasso e quindi una minore liquidità disponibile.
Nel caso di General Contractor ed ESCo le spese per la gestione amministrativa e per gli oneri finanziari possono arrivare fino al 30%.
Per di più, alla fatturazione degli oneri finanziari e della gestione amministrativa da parte di Imprenditori, General Contactor ed Esco, non potrà essere applicata l’Iva agevolata al 10% ma la tradizionale Iva al 22%, non trattandosi di prestazioni lavorative di ristrutturazione edilizia.
Inoltre, a differenza del SuperBonus 110% dove i prezzi sono “imposti dallo stato” (richiedendo obbligatoriamente l’applicazione di prezzari ufficiali), nel caso di Ecobonus e BonusFacciate, il prezzo viene determinato dell’imprenditore o dal rivenditore che, in questo periodo di euforia del settore dell’edilizia, possono aumentare i prezzi dei prodotti e servizi rispetto a quelli tradizionalmente applicati senza possibilità di controllo da parte dello Stato.
Quindi, per concludere, le penalizzazioni per i Clienti, in conseguenza di una cessione del credito con sconto fattura all’Impresa, possono costare molto care per le seguenti ragioni:
- Obbligo di pagamento degli oneri di gestione e finanziari all’Impresa esecutrice pari al 20-30% dell’importo scontato in fattura;
- Obbligo di pagamento di Iva al 22% su tali somme con un aumento del 3-4% della spesa effettiva;
- Pagamento di prodotti e servizi maggiorati per un fattore “libero prezzo di mercato” con aumenti stimati fra il 10-15% sull’importo totale dei lavori;
- Impossibilità di rateizzare i pagamenti nel tempo;
- Rischio di accertamenti fiscali da parte degli organi preposti con obbligo di corrispondere contrattualmente gli importi oggetto di cessione del credito all’impresa se non riconosciuti come dovuti.
Per questo motivo, prima di avventurarsi, ignari dei veri risvolti economici e finanziari, conviene sempre chiedere l’aiuto di professionisti del settore per comprendere il vero costo dell’operazione.
Lo sconto del 50% potrebbe essere nella realtà inferiore al 35%.
Lo sconto del 90% potrebbe essere nella realtà inferiore al 70%. Operazione quindi molto più cara rispetto a quanto dichiarato!

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